Ho il miglior Vino della mia zona… Perché dovrei “comunicare”?
Quante volte mi sono trovata di fronte a questa battuta… troppe! Per fortuna l’esperienza di tutti i giorni insegna, basta solo rendersene conto.
Avere il miglior prodotto senza che nessuno lo sappia equivale ad avere una voce paradisiaca (o pensare di averla) e limitarsi a cantare sotto la doccia.
Facciamo un esempio: un vino straordinario prodotto nella zona del Chianti Classico, frutto di incroci sperimentali, fermentato in un ambiente ricercato dove si sono riproposte condizioni del tutto insolite, atteso per anni e poi… “un successone!” … a detta del produttore.
Peccato nessuno ne avesse sentito parlare se non i “soliti ignoti” che per un motivo o per l’altro frequentavano l’azienda.
Per vincere (e attenzione, ben diverso dal “sopravvivere”) sul mercato è necessario vendere. E fin qui credo di non avere detto nulla di nuovo.
Che si proponga un prodotto o un servizio, che si lavori in grandi realtà oppure in piccole aziende locali, bisogna vendere.
Farsi notare, scegliere e restare nel ricordo e nelle abitudini del consumatore: non è questo l’obiettivo principe?
Ma come arrivare nelle case e nelle abitudini di consumo di qualcuno se nemmeno sa che esistiamo? Impossibile, no?
E’ questa la consapevolezza che spinge a comunicare: se nessuno mi conosce, sicuramente nessuno mi sceglierà.

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Un commento
joker
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